Manifesto


30 maggio 1924.

Alla Camera dei Deputati, Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario denuncia le violenze e i brogli elettorali attuati dal fascismo durante le elezioni.

Leonardo Sciascia scrisse, anni dopo, che Matteotti parlava “in nome del diritto”.

È costantemente interrotto con violenza dai deputati della maggioranza.

Al termine del proprio intervento, Matteotti si sarebbe rivolto a un collega dicendo: “E ora preparatevi a farmi l’elogio funebre”.

Matteotti sa che la conseguenza della sua azione è la morte.

Dal discorso al suo omicidio passano appena undici giorni.

Benito Mussolini ammette il ruolo del fascismo in quel fatto orribile dopo più di sei mesi, vigliaccamente. Solo il 3 gennaio 1925 il capo del fascismo si assume la responsabilità storica, politica e morale della morte di Matteotti. Con queste parole, nasce in Italia la dittatura fascista: rimarrà in piedi, con la violenza, il furto e l’oppressione, fino al 1943.

Perché ricordare il giorno di quest’omicidio?

Perché, a cent’anni da questa data, fermarsi e riflettere?

Perché oggi, dopo le elezioni?

C’è chi rimpiange il fascismo e diffonde la bugia che “allora si stava meglio”. Si guarda con nostalgia ai movimenti fascisti, terroristici e criminali, degli anni di piombo. Membri del Governo indossano con divertimento divise naziste. Gli organi di informazione minimizzano espressioni, gesti, simboli e commemorazioni fasciste. In Italia, giorno dopo giorno, la libertà di stampa e di opinione è sempre più ristretta: ciò ostacola il benessere economico e l’equità sociale.

Allo stesso tempo, non vediamo la necessaria azione di contrasto che ci si aspetterebbe dalle istituzioni, dai partiti, dalla politica tradizionale. Chi tenta di opporsi viene regolarmente messo a tacere, escluso, oppresso.

Siamo una comunità di persone legate al Biellese per nascita o per scelta.

Ci impegniamo per una società aperta, inclusiva, sostenibile e basata sui valori che ispirano la nostra Costituzione.

Vogliamo contribuire al progresso umano e sociale del nostro territorio.

Lavoriamo per un’economia inclusiva.

Supportiamo le persone oppresse nella propria liberazione.

Agiamo con estrema responsabilità nei confronti dell’ambiente.

Siamo consapevoli che sono temi grandi che vanno ben al di sopra della nostra singola capacità di azione, per questo cerchiamo e vogliamo migliorare ogni giorno questo manifesto, per renderlo vivo e aperto.

Per noi la data dell’omicidio di Giacomo Matteotti è miccia per un nuovo rinnovato impegno pubblico.

Vogliamo che sia un tipo di impegno nuovo nelle modalità e nelle dinamiche, che vada oltre gli schemi della politica partitica per come è intesa oggi in Italia.

Se vuoi saperne di più e firmare il manifesto, scrivici a mcomematteotti@gmail.com

Firmatarie e Firmatari iniziali
Clara Canova
Daniela Acquadro
Elisa Foscale
Franco Verdoia
Luca Biasetti
Luca Nobili
Luciano Rossi
Marco Barbierato
Marco Cassisa
Marco Vanetti
Maria Laura Colmegna
Nicolò D’Oria
Patrizia Garzena
Simone Rosso
Stefano La Malfa

11/07/2024
Chiara Gaias
Claudia Aggio
Fulvia Zago
Filippo Mantegna
Greta Cogotti
Giulio Gruppo
Ilaria Sala
Irene Finiguerra
Nicoletta Feroleto
Roberto Francese

30/07/2024
Giovanna Prato


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